domenica 13 maggio 2012

Quale "sanzione sociale" per l'evasore Corrado Passera?

In questi giorni, alcuni istituti di credito sono, di nuovo, sotto osservazione per una serie di presunti illeciti.
Quindi, mi sembra il momento opportuno per ricordare la notizia, risalente ad alcune settimane fa, dello straordinario trattamento ultraprivilegiato riservato dal governo ad alcuni mega-evasori: Monte dei Paschi, Bnaca Intesa, Banca Popolare di Milano, Unicredit...
Lo facciamo con un articolo tratto dal bel sito www.rischiocalcolato.it, che inquadra bene la vicenda:


Disse il Ministro Corrado Passera, a margine del forum Ambrosetti:
“Certamente non può essere più considerato furbizia non pagare le tasse Anche gli ultimi dati dicono che ci devono essere più controlli e migliori norme, ma alla fine ci deve essere anche una sanzione sociale. Non deve essere tollerabile anche tra le persone che chi può contribuire in maniera adeguata non lo fa, come avviene adesso. Perché questa situazione cambi ci vuole uno sforzo di tutti”.
Seguendo questo criterio e usando una ragionevole progressività nelle “sanzioni sociali” applicate all’evasore fiscale, al Ministro Corrado Passera a occhio direi che andrebbe comminata la tortura seguita dalla lapidazione su pubblica piazza:
da  DALLAPARTEDELTORTO (articolo del 18 Dicembre 2011)
QUESTI CI PRENDON PER IL CULO!!!
In un editoriale di prima pagina sul Fatto Quotidiano Marco Travaglio se la prende con il Corriere della Sera e con gran parte della stampa italiana che ha nascosto o confinato nelle pagine interne la notizia assai clamorosa della condanna per evasione fiscale di alcune grandi banche italiane che dovranno sborsare al fisco complessivamente circa 800 milioni di euro più gli interessi maturati.
Nella lista degli evasori ci sono Montepaschi, Unicredit, Bpm, Credem e dulcis in fundo Intesa Sanpaolo che ha versato al fisco ben 270 milioni evasi, secondo l’Agenzia delle Entrate, dal colosso bancario guidato fino a qualche settimana fa dall’attuale ministro Corrado Passera.
Non si può dare torto a Marco Travaglio: una notizia del genere in qualsiasi altro paese avrebbe preso le principali pagine dei giornali e non lo spazio di una notiziola di serie b come è avvenuto sul Corriere della Sera.
Sul banco degli imputati per evasione fiscale è salito infatti l’intero sistema bancario italiano reo di aver evaso il fisco negli anni 2005-2007.
Se questa non è una notizia da prima pagina stento a capire quali siano le notizie degne di questo nome.
E il fatto che le banche chiamate in causa dall’Agenzia delle Entrate abbiano scucito i quattrini dovuti significa che il Fisco era dalla parte della ragione. Ma c’è qualcosa di più.
C’è un’aggravante, purtroppo, che riguarda Intesa Sanpaolo, perchè l’Istituto di credito guidato fino a poche settimane fa da Corrado Passera ha fornito al governo non soltanto il ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture ma anche una serie di personaggi che ruotavano attorno alla Banca, dal ministro Elsa Fornero al sottosegretario Mario Ciaccia.
In un momento in cui il governo guidato da Mario Monti chiede al paese sacrifici e in particolare decide un ulteriore pesante aumento della pressione fiscale è a dir poco fastidioso venire a sapere che durante la gestione di Corrado Passera Banca Intesa evadeva le tasse per una cifra considerevole.
Minimo il ministro Corrado Passera dovrebbe chiedere scusa agli italiani.
A questo c’è da aggiungere che Intesa Sanpaolo è azionista del Corriere della Sera……..(quando si dice media sussidiati…)
Sulla questione vi prego di considerare il sole 24 Ore:
Le stime a fine ottobre erano di un totale di due miliardi. A tanto ammonta il contenzioso fra banche e Fisco, ma la cifra potrebbe salire ulteriormente. Si tratta delle contestazioni dell’Agenzia delle Entrate alla gran parte del sistema bancario italiano per “abuso di diritto”. Diverse le transazioni già avvenute, ora sarebbe la volta di Intesa Sanpaolo. Dal bilancio 2010 emergeva che il contenzioso dell’istituto con il Fisco ammonta a 1,65 miliardi, cui si sommano 119 milioni come evidenziano nella relazione al 30 settembre 2011. Alla transazione con il Fisco sta lavorando la banca, ma non è dato sapere quali sono gli importi oggetti delle trattative con l’Agenzie dell’Entrate. Il consiglio di gestione di Ca’ de Sass di ieri non è stato, comunque, risolutivo a riguardo.
Se volete approfondire il meccanismo con cui il Ministro Passera faceva allegramente evadere le tasse a Banca Intesa, vi suggerisco di leggere questo interessante e dettagliato paper. Ad essere onesti va detto che il Ministro Passera era in buona compagnia, infatti quasi tutte le “banche italiane di un certo livello” hanno frodato e poi transato con il fisco.
Molto interessante a questo proposito il pezzo scovato da FabioFlos su Libero:
Fa impressione quella cifra- 12 miliardi di euro- recuperata nel 2011 all’evasione secondo i dati divulgati da Mario Monti. Un po’ perchè solo due settimane prima dell’incontro con il governo il direttore della Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, aveva detto in Parlamento che i miliardi recuperati l’anno prima erano 11. Avranno qualche problema di calcolo, da quele parti.O forse hanno tenuto la sorpresa del miliardo in più scovato in extremis per il premier.
Ma il 2011 rischia di essere un anno irripetibile. Quando trovi più in un colpo solo la Bosch che patteggia con il fisco 300 milioni di euro,
  • il Monte dei Paschi che patteggia per 260 milioni,
  • Banca Intesa che patteggia per 250 milioni,
  • la Banca popolare di Milano che patteggia per 186 milioni di euro,
  • Unicredit che lo fa per 99 milioni di euro.
Solo i casi resi noti (ci sono anche Credem e Carige che io sappia n di fk) sulla stampa hanno portato 1,5 miliardi di euro nelle casse dello Stato come sanatoria per gli anni precedenti. Una vittoria del fisco, ma fino a un certo punto: la Bosch ha preferito pagare subito 300 che ricorrere contro cartelle per 1,5 miliardi. Magari è lei ad avere perso 300, forse è il fisco che ha perso 1,2 miliardi per fare subito il risultato. Montepaschi ha pagato 260 per evitare i processi su 1,08 miliardi di euro. La Popolare di Milano ha pagato subito 186 invece dei 313 contestati. Tutti i rilievi della Agenzia delle Entrate riguardavano molti anni precedenti. E il patteggiamento ha funzionato come un mezzo condono: si paga molto meno per chiudere tombalmente il proprio passato. Spesso non si è trattato nemmeno di evasione fiscale vera e propria, ma di elusione o ancora peggio di contestazioni sull’abuso di diritto, grazie alle sentenze della Cassazione. Ti accusano di avere fatto quella operazione -legalissima- solo per pagare meno tasse, e se non riesci a convincerli che c’era una ragione imprenditoriale o commerciale vera, ti possono contestare quello sconto come evasione vera e propria. Con i conti dello Stato in questa condizione, tutto passa in cavalleria, anche qualcosa al limite della legalità come l’abuso di diritto. Ma una volta chiuso il passato con il condono, l’arma è spuntata. E il 2012 rischia di essere tutto in salita… 
Dunque, che diceva il Ministro Passera? “Sanzione sociale”? Uhmmmm… per me va bene.

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